LA FORMAZIONE DEI POLIZIOTTI PASSA DA PIACENZA!

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Inaugurazione del 9° Corso Vice Ispettori

Nessuno nasce “IMPARATO”, per questo fare formazione è importante.
Oggi quindi vi parlo della mia formazione, quella che non è mai abbastanza, quella che non è mai troppa, quella che un buon operatore di polizia dovrebbe mantenere costante, anche a proprie spese, per evitare che banali operazioni di servizio diventino disastri umani e professionali.
I percorsi formativi sono spesso scelte di maturità che non possono prescindere dalla passione, personale e collettiva, sia da parte di chi la somministra sia da parte di chi la riceve.
Ricevere formazione quindi è basilare in ogni professione in particolare tra quelle che sulla società rivestono rilevanti ruoli.
Perché, certo, io parlo da esponente delle Forze dell’Ordine ma un medico, un avvocato, un infermiere un giudice, chiunque intervenga a decidere sulla vite delle persone, nella formazione, deve vedere una missione; il suo sapere del resto inciderà fortemente sulle esistenze altrui.
In questi mesi sono stato ancora una volta in un contesto formativo, quello della Scuola di Polizia di Piacenza, un istituto posto in quella terra di confine tra Lombardia ed Emilia, ricca e produttiva, che dal dopoguerra del secolo scorso fornisce alla Polizia di Stato importante materiale umano al servizio del cittadino.
Agenti, Sovrintendenti, da oggi anche Ispettori, sono già stati formati a decine, un ruolo chiave e importante quello della Scuola di Polizia di Piacenza, che non può e non deve essere banalizzato perché formarsi, studiare, apprendere nozioni, ma anche e soprattutto umanità, non è mai banale.
Le Scuole di Polizia sono un patrimonio non solo per l’istituzione, per i luoghi che le ospitano, ma anche e soprattutto per la collettività e per questo devono, a maggior ragione, pretendere sempre più attenzione da parte di tutti, cittadini, istituzioni, politica….
In questi giorni si conclude l’ultima fatica della Scuola di Polizia di Piacenza, il 9° Corso Vice Ispettori della Polizia di Stato, al quale ho partecipato e del quale serberò un importante e fondamentale ricordo.
Eravamo circa 200 persone, per 6 mesi ci siamo scambiati esperienze, appreso nuovi concetti, ripassato e rivalutato ambiti professionali accantonati tanti anni fa perché, inevitabilmente, la quotidiana professione ti porta a settorializzarti.
In quei mesi siamo tornati studenti, ad una età media di 45 anni, con famiglie lasciate a chilometri, figli in difficoltà nel vedere un genitore scomparire per riapparire solo nel fine settimana.
Abbiamo riaggiornato il nostro bagaglio culturale, vissuto quella formazione che dobbiamo noi tutti chiedere rimanga costante, sia a noi stessi che a quella istituzione che cerchiamo di mantenere viva, al servizio del cittadino e delle istituzioni democratiche.
Una missione quindi, quelle delle Scuole di Polizia, sparse su tutto il territorio nazionale, che non viene probabilmente valorizzata a dovere, che rimane troppe volte ai margini, magari a qualche trafiletto sui giornali locali che annuncia qualche iniziativa o la partenza o la conclusione di qualche corso.
Troppo poco per quelle persone spesso passionali che vi lavorano e che si sforzano di sopperire in proprio ad episodiche ma non assenti lacune sistemiche, figlie anche di quei continui tagli che da anni affliggono il mondo delle divise.
Le potenzialità del polo formativo di Polizia di Piacenza sono elevatissime ed è per questo che nella formazione bisogna innanzitutto e soprattutto crederci, investire, prima come uomini ma anche economicamente perché agire, soprattutto sulle giovani menti di chi solitamente passa da quelle quattro mura, rimane un tassello fondamentale per tutta la vita professionale di chi, dalla Scuola di Polizia di Piacenza, comincerà la propria attività al servizio del cittadino.
Ed è così che a loro, a quei colleghi che nelle Scuole di Polizia lavorano, a maggior ragione a Piacenza, chiedo di non mollare e di non dimenticarsi quanto sia importante il loro ruolo, se pur sganciato dalla quotidianità operativa, ma che dalla stessa non può prescindere, perché ai nostri giovani devono dare il meglio per affrontare un mestiere, una missione, sempre più difficile e sempre più complicata come quella del Poliziotto.
Alla Scuola di Polizia di Piacenza, a chi attraverso quella struttura elargisce saperi umani e professionali, vada il mio personale ringraziamento e l’augurio di continuare a svolgere l’ottimo lavoro di necessaria formazione, affinché uomini e donne preparati possano animare le strutture periferiche della nostra Polizia di Stato, non solo con dedizione e senso del dovere, ma con quella spiccata professionalità che a maggior ragione dovrà distinguerci negli anni a venire.

In Giacca Blu – Michele Rinelli

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