Quei Carabinieri suicidi che non interessano a nessuno!

Inseguo ancora la tragica cronaca dei suicidi,  le domande a cui non troverò mai risposte aumentano. Il dubbio che nell’Arma dei Carabinieri vi sia qualcosa che favorisca i più “deboli” a farla finita aumenta ogni giorno che passa.

La tragica notizia arriva ancora dalla Sardegna, un Appuntato Scelto di 51 anni con moglie e figli, effettivo alla stazione rurale di Iloghe (Dorgali), si è abbandonato al suono sordo della sua calibro nove, le motivazioni sono sempre quelle, una generica depressione…. ma questi nostri Carabinieri sono tutti depressi ?

Un dato sconcertante quello che l’Arma sta facendo balzare agli occhi delle cronache locali in questi primi mesi del 2013, nessuna di queste tragiche morti, che travalicano evidentemente le statistiche in rapporto con la popolazione civile, stimolano le più alte istituzioni dello Stato a fare il punto, a chiedere spiegazioni, a mettere di fronte a tutti che nella benemerita arma c’è qualcosa che non và…e non passa un mese che qualcuno si annienti!!

Nessuno si sente colpito nel profondo da notizie cosi tragiche e tristi, è mai possibile che i più alti vertici al comando dei più importanti custodi delle democrazia quali sono i Carabinieri non  si riuniscano intorno a un  tavolo per capire qual è il male che affligge quelle persone che fanno fare loro carriera ?

Cosa aspettano ? Che se non sarà la storia o un decreto legge a sciogliere il corpo saranno i loro stessi uomini ad annientarsi tutti  ??? Quanti morti ancora vogliamo piangere ?

Quante famiglie distrutte dovremo ancora donare alla bandiera per la miopia di generali così distanti dalla truppa da non essere capaci di mettere un freno a questa epidemia di depressioni che, guarda caso, coinvolgono con maggiore propensione solo gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri ?

Nessuno si aspetta un’ ammissione di singola responsabilità così come nessuno si aspetta che dall’oggi al domani si possano risollevare le sorti di un corpo che più di altri, evidentemente, sta soffrendo del clima di distruzione e devastazione che tutte le istituzioni dello Stato stanno affrontando ma da chi ha l’obbligo morale di intervenire ci si aspetta non solo pubblico cordoglio, che spesso non c’è, ma politiche di contrasto a un fenomeno odioso che certamente non può essere eliminato ma deve essere con ogni mezzo contrastato.

Vogliamo forse che la magistratura cominci a indagare in maniera pressante per “istigazione al suicidio” i superiori di questi militari ? Non ci si può auspicare tutte le volte un intervento delle toghe per stimolare le istituzioni a sanificare se stesse, i magistrati dovrebbero interessarsi di altro!!!!

Dovremmo forse dare credito al Generale Gasparri che, nel suo delirio di onnipotenza, davanti a una platea di giovani ufficiali disse che quei militari  suicidi non sono altro che poveri psicolabili disadattati alla condizione militare ? (http://www.forzearmate.org/sideweb/2012/archivio/645-120629-suicidio-carabinieri.php )

Mi chiedo, a questo punto, visti i recenti numeri, quanto l’Arma dei Carabinieri curi l’aspetto del benessere psicofisico dei propri appartenenti considerato anche che se alle selezioni psicoattitudinali sono stati incorporati, perfettamente idonei al porto della “Beretta”, è mai possibile che nessuno si sia accorto che, di fatto,  erano diventati degli psicolabili con la pistola ?

Possono anche addebitare il singolo episodio  depressivo al singolo soggetto così da lavarsi la coscienza, possono anche sperare che tutto si dissolva con qualche riga sparpagliata in cronaca locale confidando nel disinteresse generale che spesso queste vicende portano con sé  ma se quelle sono le parole di un navigato generale della nostra Benemerita Arma qualcuno gli dica che, in qualsiasi modo la voglia porre, vista la quantità dei casi che la cronaca ci regala, è impossibile non ritenere che la catena gerarchica, in più di qualche caso, non abbia enormi responsabilità quanto meno morali…ma la morale, evidentemente, non fa fare carriera a nessuno.

Onore ai nostri Carabinieri.

Michele Rinelli – In Giacca Blu

28 pensieri su “Quei Carabinieri suicidi che non interessano a nessuno!

  1. salvatore perrotta

    Questi suicidi vanno analizzati da specialisti di psicologi esperti su alcune tematiche interne di questi uffici dove avvengono questi spiacevoli uccisioni,x che c’è sempre paura a parlarne con i colleghi ,che uno sta passando un momento di defaians emotiva dei vari argomenti ,che possono insorgere fra il dipendente con il suo superiore ,o che sia un problema di impostazione direzionale,o che ci sia una responsabilità più grossa che si sente di portare a dosso ,un evento di servizio che sia rimasto scioccato.o un evento di stress di servizio di turnazione con spostamenti da casa al ufficio.le concause ci sono bisogna solo accertare bene x che questo duomo si spegne la sua vita di quale sia stata la sua scelta.E perché ? Bisogna dare un segnale di apertura e di questi fenomeni che non sono pochi di questi eventi nelle forze di polizie.A questi episodi si verifica un momento di scelta se farla finitax che e sfiduciato di se stesso e x che non ha piu stima di se.Ma riflettendoci dietro a tutto c’è un fatto avvenuto che ti porta a pensare continuamente ,e poi un giorno che non sei più forte dici di finire cosi.?avvolte senza lasciare neanche un rigo ai tuoi cari .

  2. aniello

    Perché non si accertano se questo collega non sia stato oggetto di mobbing da parte di qualche superiore? Se uno di noi diventa bersaglio dei nostri superiori per noi è finita perche veniamo dati in pasto alle procure civile e militare ed anche se ne usciamo indenni a livello penale rimarremo comunque devastati a livello economico. Anche se non ti conoscevo riposa in pace caro collega .

  3. Enzo Raf

    Anni fa ho avuto un collega in servizio con me che durante i turni si comportava in modo strano. (Non sono certamente uno psicologo)
    Ai miei superiori diretti dissi varie volte che il collega doveva avere dei problemi personali e che, secondo me per il tipo di servizio da svolgere non era affidabile ed era controproducente per la sua e la mia sicurezza. Il comandante diretto, il comandante di reparto e tanti altri colleghi, pensavano che fosse il solito ..lavativo svogliato e rompiballe che non pensava ad altro che a finire l’orario di servizio e andarsene. Bene, come succede di solito ai rompiballe, dopo avergli fatto fare la trottola in vari uffici del reparto, pensarono di toglierselo dalle scatole di nuovo e, con chi lo fecero ritornare in servizio operativo?…… con me!!! Il Comandante disse: questo solo con te può uscire…con la tua esperienza cerca di tenerlo sotto controllo! Poi….anch’io
    sono fatto come tutte le persone normali, sopporta, sopporta, ma mi ero rotto del suo comportamento e del suo non normale rapporto fra colleghi anche se io ero suo superiore. Un giorno mi provocò con degli incomprensibili adduzioni e d’ impeto lo spinsi all’indietro con una manata. Fu la fine!! Divenni il suo caprio espiatorio per le vessazioni subite e andò in ospedale. Gli diedero tre giorni di prognosi per ” aggressione “. Il comandante diretto ed il comandante di compagnia che fecero: NON VOLLERO PROBLEMI e, nonostante la mia brillantissima carriera sempre in crescendo, all’alba della pensione;mancava ancora circa un anno, finalmente si liberarono del soggetto. Lo trasferirono e di conseguenza anche me. Andai a finire al tribunale militare con l’accusa di violenza ad inferiore! Condannati entrambi. Lui per insubordinazione.
    MORALE: Il ragazzo dopo circa 18 mesi, aggravata la sua situazione,era in ospedale e si lanciò dalla finestra del 5° piano (almeno così mi dissero in seguito) stetti male e piansi. Quel povero ragazzo aveva problemi come tutti gli altri che negli ultimi tempi si sono suicidati. I generali sono troppo impegnati per la carriera e non vedono altro che la possibilità che muoia un loro collega un passo più avanti a loro per coprire magari un posto più prestigioso che stare a pensare a chi gli fa fare in definitiva la loro “brillante carriera” . Pensano solo alla statistica dell’attività operativa. Tanti ci cascano e vanno avanti con gloria!!! Ma appena viene fuori qualche problema…sono cavoli loro!!
    Non è solo un problema ” sociale ” dove anche le forze dell’ordine sono l’espressione comune dei tempi ma sopratutto un problema..del sistema.
    NON PUO’ CONTINUARE COSI’ !!

  4. antonio

    si credo sia arrivato il momento di affrontare la situazione anche se ritengo il non farlo, voluto…e non espressamente per questioni di carriera o almeno non solo.

  5. marco

    Ma che mobbing e mobbing…..il maresciallo ti fa incazzare….il capitano è un coglione…..allora dagli 4 sberle poi quando saremo davanti al giudice vediamo cosa succede, ma togliersi la vita mai e poi mai……quattro belle sberle e se non bastano li aspetti quando sono a fare la spesa e gliene dai altre quattro, forza ragazzi non abbattetevi se avete dei coglioni che vi comandano la vita è una sola e dietro alle nostre spalle lasceremmo due genitori e fratelli a piangere per il resto della loro vita…………..

  6. Da assistente della Polizia di Stato,ho giocato per anni nella squadra di di calcio dei Carabinieri.Un giorno,e’ arrivato il nuovo comandante.Appena insiedatosi,ha vietato ai suoi sottoposti,di praticare tale disciplina sportiva anzi,ha minacciato in caso d’infortunio di gioco,una denuncia nei loro confronto.Cosi’,sono emigrato a giocare nella Guardia di Finanza.Mi sono sempre chiesto,il perché di tale divieto,partecipavamo ad innumerevoli tornei e,ci divertivamo un mondo.Oltre a mantenerci in forma fisica,non fortificava lo spirito?.Questa e’ la mia testimonianza di solidarietà nei confronti dei miei amici dell’Arma.

  7. simone

    La storia dell’Arma è costellata di questi episodi: “SUICIDI”.
    L’Arma dei comandanti assenti, generali spesso con manie di onnipotenza, che gestiscono i loro comandi come regni privati stile medioevo, privilegi compresi, dove i figli (principini arroganti e spesso incapaci), entrano quasi in diritto di successione nella carriera dirigenziale, dove schiere di accoliti vengono raccomandati per le cose più banali, favorendo così una moltitudine di Zerbini (talvolta dei veri e propri delinquenti in uniforme) sempre pronti a prostrarsi, favorendo comportamenti vessatori a discapito di carabinieri meritevoli che vengono osteggiati apertamente e messi da parte (per aver portato alla luce situazioni insostenibili) usando come ricatto ogni possibile risorsa, comprese le famigerate NOTE CARATTERISTICHE.
    Le Note Caratteristiche, usate in modo corretto dovrebbero mettere in luce le pecore nere, aiutando così l’amministrazione ad espellerle lasciando posto ai meritevoli, invece si verifica l’esatto contrario, vengono usate per distruggere in modo arbitrario la carriera l’onore, la credibilità del malcapitato militare (di qualsiasi ordine e grado), che per poter difendere le sue ragioni deve affidarsi ad un sistema macchinoso e lungo, dove nella gran parte dei casi non conviene avventurarsi se non per estrema necessità, dando modo a chi vuole levarsi i così detti “Sassolini dalle scarpe” di agire indisturbato con piccole angherie protratte nel tempo, che passano quasi totalmente inosservate anche grazie alla rete di zerbini precedentemente costruita.
    Ma più inquietante è la prassi di nascondere (tutelando) i pochi di cui vengono scoperti comportamenti non conformi al loro status di appartenenti all’Arma dei Carabinieri, evitando così complicazioni alla carriera per coloro che avrebbero il dovere di prendersi le responsabilità del caso.
    Il Carabiniere (sempre di ogni ordine e grado) si trova a dover lottare non solo contro la delinquenza in generale, ma spesso contro l’Istituzione, contro il sistema, con i nervi sempre a fior di pelle nella giornaliera incertezza di quali soprusi dovrà subire, ponendosi domande sulla strada da prendere; continuare stoicamente come Don Chisciotte nella lotta contro i “MULI” a vento o arrendersi al sistema e allinearsi.
    Quali che siano le scelte, spesso le conseguenze sono devastanti.
    Creare un sistema “SERIO” a cui rivolgersi nei casi di evidente disagio è impossibile, porterebbe alla luce le lacune sulla gestione sbagliata delle risorse, mettendo in evidenza soprusi, clientelismi, raccomandazioni e quanto di peggio esiste nel nostro paese, facendo si che un bene Nazionale come L’Arma dei Carabinieri, che non appartiene ai singoli comandanti ma alla collettività, venga lasciata alla mercè di questi ultimi.
    Così facendo vengono abbandonati a se stessi tanti appartenenti all’Arma dei Carabinieri che in alcuni casi (sempre più di frequente oramai) arrivano a compiere gesti estremi, chiusi nel loro dolore silenzioso, per una “professionalità” in cui hanno creduto e che si estingue, con l’aggravante della delirante derisione di qualche generale (Gasparri) che si sente in dovere di parlare mentre farebbe bene a tacere.
    Questo è il mio personale modo di vedere questa situazione incresciosa, ci sarebbe molto altro da scrivere ma l’Iceberg è immenso, i tentacoli della piovra sono ampi, il pesce puzza dalla testa, ecc.
    Ho voluto sfogarmi, magra consolazione, ma per il momento ha funzionato.
    PS. chiedo scusa per gli errori grammaticali, non sono uno scrittore.

  8. Susanna

    Salve,ho letto il Vostro post sulla home di facebook che mi appartiene,lo ha pubblicato una mia Amica e a seguire l’ho pubblicato io.Premetto che per l’Arma dei Carabinieri ho una ammirazione sconfinata,pur cogliendone le contraddizioni;scrivo da diversi anni nel Forum dell’Arma ed in questo modo ho potuto conoscere,sia pur virtualmente,alcuni di Loro e scambiare con Loro le rispettive opinioni sui tanti aspetti ed argomenti che caratterizzano l’esistenza dell’Umanita’.Non credo che quello delle Forze dell’Ordine in genere,sia un ambiente “facile”;talvolta e’ un ambiente nel quale il rigore e la disciplina non rispondono a criteri di logica,equita’ e giustizia,purtroppo.Spesso l’ubbidienza e’illogicamente imposta,richiesta per faccende e situazioni che non rispondono ad interessi generali,collettivi,bensi’ ad interessi che definirei personalistici.Come dire che e’ dovuto “un colpo al cerchio ed uno alla botte” se si vuole tenere aperta a “Baracca”……..Malgrado cio’ tra i rappresentanti delle Forze dell’Ordine,operano sicuramente persone di indiscusso valore morale,Uomini ed anche Donne dotati di senso Etico,Morale,attenti alle problematiche sociali e soprattutto sensibili;in ogni caso Uomini che indossano con Dignita’ l’Uniforme e che in alcune situazioni non reggono,forse,il peso dell’offesa alla Dignita’ sia personale che dell’Istituzione che rappresentano.A questo andrebbe prestata attenzione maggiore:a non offendere in alcun modo,proprio in alcun modo,la Dignita’ di chi Opera quotidianamente in favore di Tutti,Tutti i Cittadini di uno Stato ormai in bilico.Susi

  9. Stefano

    Se sciogliamo l’Arma dei Carabinieri risolveremo sicuramente il problema vero?!?!? Perché se non esistesse più, non ci sarebbero neanche Carabinieri che si suicidano. Come al solito la soluzione ai problemi è quella di distruggere tutto… Per poi fare cosa??? Fare un unico corpo di Polizia con gli stessi identici problemi. Anche la Polizia di Stato, come la Guardia di Finanza deve affrontare il problema dei suicidi.
    Mi sento di dover contestare l’opinione dello scrittore dell’articolo che prima auspica la distruzione dell’Arma come prima soluzione e poi chiede di affrontare il problema!!!
    Credo che sia doveroso, da parte di tutti i Comandanti fornire un adeguato sostegno che però non può sostituire il lavoro di uno psicologo in grado di affrontare il problema di ogni singolo Carabiniere, perché i suicidi sono legati ad una condizione personale. Non siamo certo di fronte ad un suicidio di massa, ne tanto meno vi è in atto un tentativo di istigare al suicidio i militari.

    1. L’autore, nell’assordante silenzio delle istituzioni, getta una provocazione che tale può evidentemente essere! Solo un ottuso può pensare che, nel ragionamento espresso in tutto il testo, tale affermazione possa assumere carattere di desiderio! Un morto a settimana come lo si può definire ??? Non certo un suicidio di massa, chi potrebbe ? Se così si potesse considerare i più alti vertici sarebbero alla sbarra ma quando un gruppo organizzato ed eterogeneo di persone di una stessa categoria, nel caso carabinieri, fanno rilevare uno sbilancio di suicidi enorme rispetto a un gruppo altrettanto eterogeneo di non carabinieri dovrebbe venire da se che se i suicidi sono così tanti tra persone che per lavoro dovrebbero essere più equilibrate c’è più di qualcosa che non va! Quell’equilibrio dove è finito ? A suo tempo sono state selezionate per fare un lavoro delicato, con una pistola al fianco, solo un cretino può negare che sia tutto normale, che va tutto bene!! Stai tranquillo nessuno ti chiude la tua casermetta, nessuno distruggerà il peso della tua spallina, perchè ricordati che se c’è gente che nell’Arma si ammazza probabilmente è anche perchè c’è troppa gente che con il peso di certe spalline impunemente prevarica…tiri tiri e poi esplode!!! Poi se vogliamo credere che nell’arma va tutto bene facciamolo pure, allineati e coperti “dest-riga, FISSI!” … e ad ogni morto chiamiamo “CADENZA!” … se credi sia giusto tieniti la tua Benemerita così com’è “Nei Secoli Fedele”

  10. emilia

    un Generale che fa un’affermazione del genere non rappresenta l’Arma…nn è umano,non lo condivido.Qualcosa non va….manie di onnipotenza?si diano una regolata perchè la gente non può e non deve continuare ad uccidersi. questi Uomini vanno aiutati e rispettati soprattutto NOn sono disadattati,sono stressati e vessati e ciò è molto diverso

  11. eleonora di maulo

    L’Arma dei Carabinieri aveva delle tradizioni e dei regolamenti di ammissione che sono stati, sbagliando, eliminati.

  12. federico

    io non credo che la causa sia sempre il nostro lavoro!! infine è diventato un lavoro come gli altri e lo dice uno con 25 anni di servizio di cui 21 al norm sempre in strada confermo che lo stress che accumuliamo è tanto pero’ è gestibile se poi ci mettiamo anche i problemi esterni è ovvio che si esplode!!! Non tutti siamo uguali a sopportare tante cose ci sono persone emotive ansiose che per banali cose si impacciano e vanno in tilt…..qualche anno fa a roma un collega del norm si è suicidato ma per uno stress dovuto a motivi familiari separazione pressioni dalla ex moglie ecc….quindi penso che un gesto del genere diventa incontrollabile il cervello va in tilt…..poi anche il problema economico altro dato da mettere in conto insomma penso sia difficile capire le motivazioni di un tale gesto!!!

  13. bris

    ma perché quell’arma non la rivolgono a chi li riduce così e gli spara in faccia. Non darei mai la vita per uomini di comando che non sanno un cazzo di fatica e sacrificio e stanno sulle loro sedie ad appiattirsi il culo non rischiando nulla. l’arma imploderà, solo tempo ci vuole, i vari abusi di potere e vessazioni finiranno con la loro malomerita arma. poveri loro che possono usare il grado per godere e non fottono mai. auguri

  14. anna

    io penso che siano le conseguenze di un addestramento troppo rigido .Chi sceglie di diventare un carabiniere sa che dovrà sottostare ad una disciplina molto rigida,che talvolta si rivela più pesante delle aspettative.Metti che poi trovi degli istruttori che ti mettono sotto pressione per ogni minima cosa,lo stress si accumula e in qualsiasi momento della tua vita può poi portarti a commettere gesti insani.Quindi addestrare ma con più rispetto per i ragazzi che devono poi svolgere questo lavoro

  15. Giò

    Signori io scrivo solo poche righe non sono un buon oratore ne tantomeno uno scrittore, ma voglio solo dire che se si va ad analizzare bene e spulciare nei dettagli chi compie questi gesti non sono ne alti ufficiali, ne ufficiali inferiori. Si tratto solo della categoria dei Sottufficiali e Appuntati e Carabinieri, e sapete il perché? ve lo dico io perché i Signori ufficiali stanno troppo bene sono serviti e riveriti in tutto e soprattutto non pagano mai. Io invito la magistratura che inizi a far luce su queste situazioni. Io faccio servizio ad una Stazione e credetemi non immaginate lo stress che c’è da combattere tutti i santi giorni ti creano la vita impossibile solo se tu fai valere i tuoi diritti sei finito cercano di annientarti in tutte le maniere.

  16. A. M.

    certe situazioni bisogna viverle, io sono stato destinatario di 2 avvisi di garanzia grazie al’impegno di un Maggiore dei Carabinieri. Vi giuro che in entrambi i casi io non centro niente tanto che per il primo procedimento ero accusato di falso ideologico, abuso d’ufficio e istigazione a commettere il reato, il GIP ha chiesto il non doversi procedere perchè il fatto non costituisce reato, Per il secondo sto ancora combattendo, nell’informativa a scritto un sacco di cazzate, io non mollo e vado avanti e sono convinto che ne uscirò dignitosamente e vincitore anche dal secondo procedimento penale. Però fino ad adesso mi sono accollato già 10.000,00 € di avvocato e tutto questo sapete il perchè!!! Perchè ho riferito al mio diretto superiore che un maresciallo era corrotto e affiliato ad un clan. Sto passando i guai dal 4 anni.

  17. Nell’anonimato vedo che sono tanti i commenti di un certo tenore, è bene precisare che tutto quelle che viene detto deve essere preso per quello che è ossia parole in libertà gettate sul web e non certamente verità assolute….per quelle confidiamo nelle aule del tribunale…anche perchè solo di quelle disponiamo! :/

  18. paolo bilgia

    mah..a me pare che i i “forti” (la minoranza) sfruttino coloro resi deboli (la maggioranza)da un sistema economico criminale. Questi stessi “forti” si accordano con fascistoni del genere del generale Gasparri nominato poco sopra rifilandogli qualche centomila euro al mese. Senza ritegno. E le cose per ora vanno avanti così mentre una marea, carabinieri ovviamente compresi, lavora con onestà e rispetto per gli altri.

  19. luigi

    credo che vista la situazione, bisogna solo dire: a quando il prossimo.Io credo che attualmente il vostro cane abbia più diritti di un carabiniere nei confronti del superiore , almeno lui può abbaiare. Credo che l’eliminazione delle note caratteristiche sarebbe un bel passo in avanti. Comunque sono più le cose da togliere che quelle da rimanere ,quindi speriamo che questa farsa finisca presto , il trenta di aprile 2013 so che sono stati dismessi molti reparti , e si vocifera che compiuti i 200 anni l’arma ci saluta a favore di un corpo unico di polizia. Auguri

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