LA POTENZA DI UNA IMMAGINE

La potenza di una foto si esprime, oggi, nell’immagine di un anziano Maresciallo dei Carabinieri che omaggia con un baciamano Ilaria Cucchi dopo la lettura della sentenza a 12 anni di carcere di due militari della Benemerita accusati del pestaggio del povero Stefano.

Ciascuno di noi, riguardo a questa vicenda, può giustamente avere la sua idea, nonostante la verità processuale, un procedimento non privo di aspetti contorti la cui verità non potrà che essere solo di carattere processuale.

Ed è forse per questo, con tutto il corollario di vergogna umana legato a questa storia, che quel baciamano assume quasi i tratti di un gesto, non vergognoso, certo, ma evitabile.

Sono tante le divise e le vite distrutte, a torto, in quella storia, sono molti gli aspetti che fanno accapponare la pelle, sono innumerevoli i pensieri legati a quella giustizia che non dovrebbe colpire nessuno, una per tutte, le accuse, poi risultate infondate, che associavano agli Agenti della Penitenziaria le violenze che oggi sono proprie dei militari condannati.

Non solo, anche l’azione di presunto depistaggio posta in essere da alcuni ufficiali conferiscono a questa vicenda un che di vergognoso, per non parlare di chi ha atteso tanto tempo per parlare, e che consiglierebbero di rimanere ciascuno al proprio posto, senza omaggiare nessuno, senza baciare mani, nel rispetto di chi oggi vede quella giustizia comunque ingiusta, stuprata dalla umanità di chi forse è indegno rappresentante dello stato.

Ed è così che quel baciamano sarebbe stato meglio non farlo, perché quella foto può essere vista come la potente resa di un sistema che si inchina a un girone infernale, perché la vicenda del povero Stefano quello è stato, per lui che è morto e per tutte le altre vittime che tali non sono considerate.

Una foto potente perché non tutti stimano e ammirano i metodi utilizzati dalla famiglia Cucchi, accusata da molti di aver abbandonato il povero Stefano e di essersi poi affannati ad utilizzare quella vicenda per incassare tanti soldi.

Così che per alcuni quel bacio è un omaggio a chi ha speculato e non alle sofferenze di una famiglia che, non si discute, paga un prezzo elevatissimo per la ingiusta morte di una giovane vita.

Ed è così che ancora una volta ci troviamo a discutere sulla potenza delle immagini, sul fatto che nel totale smarrimento dei moderni tempi solo il rimanere ciascuno al proprio posto ci potrà salvare da tutto ciò che si può chiamare solo e semplicemente speculazione.

Ancora una volta abbiamo perso una buona occasione per dimostrare che le divise non stanno con nessuno ma solo dalla parte di quelle sane istituzioni democratiche…. sempre più in affanno e sempre più ammalate.

IN GIACCA BLU – RINELLI MICHELE

Un pensiero su “LA POTENZA DI UNA IMMAGINE

  1. Alessandro Molinari

    “….le divise non stanno con nessuno ma solo dalla parte di quelle sane istituzioni democratiche…. sempre più in affanno e sempre più ammalate…” Frase splendida, a corollario di un articolo lucido e ponderato. Le istituzioni, oramai, sono schiave del potere delle immagini, e agiscono secondo teoremi di convenienza e adagio. Gli uomini che ne fanno parte, non possono che ritrovarsi ad essere soli, oppure incatenati ad un misero teatrino di convenienze.

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