IGOR E’ SFUGGITO: INDAGHIAMO I CARABINIERI!

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E’ stato l’incubo delle campagne bolognesi nei primi mesi del 2017, uno spiegamento di forze mai visto, una caccia all’uomo in grande stile che, di fatto, non ha portato a nulla.
Stiamo parlando di Igor Vaklavich che dopo aver seminato una scia di sangue che l’Emilia non ricorda forse dai tempi della tragica “Uno Bianca”, si è dileguato facendo perdere le proprie tracce.
Una vicenda che oltre la polemica molto deve insegnare, far comprendere e valutare a tutto il sistema,sia in termini di gestione di emergenze di questo tipo sia, forse, anche in termini di comunicazione mediatica.
Durante gli oltre due mesi di ricerca spasmodica nelle campagne tra Ferrara e Bologna alti ufficiali dei Carabinieri più volte hanno cercato di salvare l’immagine di una operazione di ricerca che evidentemente ha palesato immediatamente fortissimi limiti.
Nella serata in cui il nostro supposto militare super esperto di cui si raccontano inimmaginabili gesta alla “Rambo” ha ucciso la Guardia Venatoria Verri una pattuglia dei Carabinieri, in borghese, pare l’avesse intercettato e per poco non è stato acciuffato.
Di quella mancata operazione di cattura, di cui nei giorni a seguire abbiamo anche letto gli stralci della relazione di servizio dei militari, in molti ci siamo chiesti come sia stato possibile, ma mentre chi indossa un’uniforme e fa lo stesso mestiere di quei militari forse certe dinamiche le può comprendere mi meraviglio di come e in che modo anche la procura militare  voglia fare chiarezza sul perché quella sera Igor non fu catturato. ( http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/igor-fuga-1.3470640 )
Questa azione giudiziaria, che sia ben chiaro appare del tutto legittima in termini strettamente giuridici, assume però dei tratti dai risvolti umani molto pericolosi per tutta una serie di ragioni.
Operare in quei contesti, dove la sovraesposizione mediatica e la pressione gerarchica era a livelli elevatissimi, ha incentivato indubbiamente i militari a commettere errori da “ansia da prestazione”, perché un conto è prenderlo, un conto è prenderlo vivo, in sicurezza, senza donare alla bandiera altri eroi di concerto, peraltro,  con le direttive ricevute.
Non solo, nel Far West si poteva sparare a vista a un fuggitivo, nell’Italia di oggi puoi essere anche un serial killer come Igor ma non posso spararti gratuitamente alle spalle mentre stai fuggendo nei campi per evitare che, girandoti, tu mi possa colpire per primo.
Se nella valutazione dello scenario operativo i militari hanno ritenuto (sbagliando?) di attendere ordini e rinforzi per quale motivo un procuratore del tribunale militare di Verona vuole fare luce?
Davvero un giudice può entrare nel merito della sicurezza di scenario e di decisioni tecnico tattiche che sono totalmente riservate alla stretta valutazione degli operatori?
Dobbiamo forse ritenere i nostri militari colpevoli di una violata consegna per non essersi gettati in un mortale corpo a corpo o in una pericolosa sparatoria con un individuo pluriomicida?
Possiamo davvero ritenere, per assurdo, che i militari abbiano voluto far allontanare il soggetto di loro spontanea volontà, anzi, magari favorendolo pure ?
Sono curioso di conoscere gli esiti dell’istruttoria ma sarei ancora più curioso di comprenderne i presupposti perché è importante, per chi lavora rischiosamente in mezzo alla strada, capire cosa può passare nella testa di un giudice che, per sua fortuna, difficilmente si ritroverà a pensare di non poter tornare a casa dalla sua famiglia ucciso da “un Igor”.

In Giacca Blu – Michele Rinelli

4 pensieri su “IGOR E’ SFUGGITO: INDAGHIAMO I CARABINIERI!

  1. marco

    Ti sei già fatto troppe domande, e direi anche intelligenti. Più di una volta hanno cercato di chiudere le procure militari e mai ci sono riusciti. Certi enti per giustificare la loro esistenza devono produrre qualcosa. Si vede che erano finiti i famosi faldoni chiusi negli armadi della vergogna. Mi riferisco alle stragi naziste “dimenticate” e riscoperte miracolosamente negli anni 2000, e probabilmente anche l’ultimo dei caporali è morto o è in età da alzaimer. Come si dice in questi, casi? Quelli nei quali non è il tuo fondo schiena in gioco? Abbiamo fiducia nella giustizia …. bla bla bla ….. rispettiamo il lavoro dei …… bal bla bla ….. attendiamo fiduciosi ….bla bla bla.

  2. Armando

    Parole sante….ci siamo ridotti all’assurdo..se gli torci un capello risarcisci lo è tutta la loro generazione….se usi un arma senza prima perdersi in 1000 fronzoli c’è l’eccesso di difesa…INSOMMA VIVIAMO IN UN PAESE CHE HA DECISO DI TUTELARE I DELINQUENTI E LORO SE NE APPROFITTANO..così facendo metteranno questi operatori DELLE FORZE DELL’ordine nelle condizioni di girarsi dall’altro lato facendo finta di non vedere ….magari dicendoti pure ….adesso vattelo a prendere tu!!!….io a casa ho moglie e figli!!!!
    É sinceramente fanno bene!!!

  3. Io parto anche dal presupposto che, un pompiere il quale mi dice di aver paura del fuoco, qualcosa che per lo meno stona, o indebolisce la credibilità che l’utenza deve avere di chi esercita un pubblico servizio. Adesso, che anche gli appartenenti alle FF.OO. non sono delle macchine insensibili, lo capiamo e lo accettiamo, quindi di “Rambi” e “Terminator”, possiamo ben capire come non ne esistano. Da qui però a fare della paura, un baluardo giustificazionalista dei congelamenti degli stipendi, e di un magistrato che coerentemente con la sua funzione, vuole per lo meno capire cosa sia successo, mi sembra un tantino esagerato.

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