ZITTI, SBIRRI!!!!

Fabio Tortosa il poliziotto di quello che fu il VII Nucleo del Reparto Mobile di Roma è stato sospeso dal servizio dopo che nei giorni scorsi ha esternato sulla propria pagina facebook alcune discutibili e interpretabili valutazioni su quella tragica notte del luglio 2001 alla “Diaz” di Genova.
Cominciano  ad  essere diversi i casi in cui uomini in divisa utilizzando in maniera disinvolta i social network finiscono nei guai e laddove non si possono rilevare questioni di natura penale interviene l’istituzione a punire disciplinarmente le parole ritenute eccessive.
Tra i tanti casi possiamo ricordare degli agenti di Polizia Penitenziaria finiti nel tritatutto mediatico per essersi abbandonati a esternazioni del tipo “meno uno” a seguito del suicidio di un detenuto.
Ma sono stati anche altri i casi dove i social hanno rappresentato un problema per le divise, ricordiamo ad esempio quell’episodio accaduto a Milano dove un vigile, dopo aver sparato e ucciso  una persona in fuga, fu definito un “Rambo” solo per aver condiviso sulla propria pagina facebook una foto nella quale imbracciava un fucile da softair.
E’ diventato così pericoloso maneggiare i social che anche un alto dirigente della Polizia di Stato è stato rimosso dal proprio incarico, era infatti comandante di Reparto Mobile, a quanto pare perché ha elargito un “LIKE” alle parole discutibili del collega Tortosa.
Fatti questi che non possono essere liquidati dalla comunità in divisa con le solite spallucce né essere ignorati in quanto i social network sono un meraviglioso e insostituibile strumento di tutti i giorni che non può essere né demonizzato né eliminato.
Probabilmente uno come me leggendo questi ultimi episodi dovrebbe scegliere la soluzione più ovvia e vantaggiosa ossia smettere di condividere pensieri attraverso un pericolosissimo strumento di pubblicazione come può essere un blog.
Ma se io come tanti altri dovessimo cedere alla tentazione di mandare tutti a quel paese perché in fondo dei poliziotti come persone non interessa a nessuno, men che meno di quelli che non si allineano a un certo pensiero, dall’altro la daremmo vinta a chi ancora sostiene che lo sbirrame è composto solo da una massa di informi e ignoranti carnefici capaci esclusivamente di esprimersi attraverso la facile violenza.
Noi uomini con la divisa dobbiamo scendere invece  sul piano di una consapevole riflessione e ancor prima di farci educare a suon di provvedimenti disciplinari gravi dobbiamo comprendere il peso delle parole, del loro significato e di quanto sia facile strumentalizzarle se non veicolate e spiegate nel giusto modo.
Perché il pericolo è quello che se abbiamo acquisito il diritto di essere liberi cittadini e onesti poliziotti, senza particolari limitazioni, nel breve potremo ripiombare a quei tempi in cui l’usi obedir tacendo era un valore imprescindibile della Guardia di Pubblica Sicurezza che sarebbe dovuta definitivamente sparire il 2 aprile 1981.
E’ chiaro che non tutti possono avere capacità di sintesi comunicativa idonea a  non essere mai strumentalizzata ma qualcosa bisognerà pur fare affinché l’incapacità del sistema di pacificare se stesso, assumersi le proprie responsabilità così da poter ritrovare un nuovo rapporto con il cittadino non si scarichi per assurde e illogiche dinamiche contro persone come Tortosa su cui tutto si può dire, a seguito delle varie partecipazioni radiofoniche e televisive, tranne che sia il tipico sbirro ignorate che pensa solo all’ora di straordinario e all’indennità di ordine pubblico fuori sede.
Purtroppo siamo a un bivio, o decidiamo di acculturarci  sulle dinamiche della società digitale e delle sue mille incongruenze e ipocrisie o per la nostra sicurezza dobbiamo evitare esternazioni anche solo potenzialmente capaci di danneggiarci.
Perché al di là di come la si voglia pensare il collega Tortosa voleva solo ribadire con orgoglio che sulla “Diaz” c’è anche un’altra faccia che nessuno è riuscito a far palesare fatta di uomini, sacrificio, sangue e paura che non è stata solo quella di quei manifestanti che in quei giorni hanno messo a ferro e fuoco la città e che di certo non si meritavano una reazione da “Macelleria Messicana” da parte di chi avrebbe dovuto con estrema professionalità fare semplicemente il proprio lavoro.
Non dimentichiamoci che da quel 2001 tanta strada è stata fatta e continuare con queste reazioni significa solo convincere professionisti quali sono i colleghi dei Reparti Mobili di essere soli, abbandonati dal sistema e che i loro sacrifici in termini addestrativi è ogni giorno sempre più inutile.
Censure così gravi e articolate che impegnano addirittura i ministri sono segnali difficili per chi indossa una divisa e che domani dovrà tornare a prende sputi, insulti e bombe carta per difendere quelle istituzioni a cui tutti abbiamo giurato fedeltà.

In Giacca Blu – Michele Rinelli

2 pensieri su “ZITTI, SBIRRI!!!!

  1. Pingback: La ribellione dei poliziotti: facebook inondato di “mi piace” | Qelsi

  2. tutorgraph62

    Sono cittadino Italiano e come tale ho il diritto di esprimere il proprio pensiero al di la degli evidenti tentativi di sopprimere tali diritti, quando l’espressione stessa di un pensiero o di una posizione ideologica o di una presa di posizione, pregiudichi l’onda del politicamente corretto..E’ indubbio che ci troviamo di fronte da un paio di anni a questa parte al sempre più dilagante tentativo di destabilizzare un corpo di polizia che è sempre stato l’immagine di uno Stato alla ricerca della legalità nella lotta contro qualsiasi tipo di mero fenomeno delinquenziale.E per qualsiasi tipo intendo “Da qualsiasi parte esso provenga, qualsiasi colore esso supporti e da chiunque esso venga perpetrato”. Con ogni probabilità ci troviamo ora di fronte ad una ben precisa, selettiva ed organica “selezione” di “natura e provenienza” del fenomeno delinquenziale, ed ho notato che ogniqualvolta si tratti di “porsi dalla parte del “politicamente giusto” (si noti, ho detto politicamente giusto e non – giusto -) lo si fa giocando sulla gratuita criminalizzazione di chi invece, avendo fatto un giuramento alle Istituzioni ha scelto liberamente di proteggere e lottare per la “vera giustizia”, al di la del fronte politico di appartenenza. Lo Stato sta criminalizzando se stesso al limite di titolare un aula del parlamento col nome di chi non è neanche degno di passarne a fianco invece di titolarla al nome di un ispettore di polizia che, partito da casa la mattina, per difebdere chi invece criminalizza, è morto proprio ad opera di persone che dovrebbero invece essere condannate e scontare in galera questi tanto decantati…”atti di tortura”……Il cittadino non comprende piu’ dove sta la giustizia, la legalità, non si comprende cosa pesi di più sul piatto della bilancia, se essere delinquenti o tutelare le Istituzioni e i cittadini Italiani dalla delinquenza. Io da cittadino Italiano rivoglio quella Italia nella quale sono stato abituato a crescere, a vivere, un paese dove mio padre mi ha educato a rispettare le forze dell’ordine perchè cardini imprescindibili di sicurezza….Forse non so…perchè mio padre appartenente alla G. di F. per una vita, io sono cresciuto con quel senso di giustizia che ora non esiste assolutamente piu’ e del quale ne ho seria nostalgia. Io lo stesso ho avuto l’onore di essere appartenuto alla G. di F. e ne vado fiero perchè ne conosco i principi ispiratori di appartenenza e sono principi che nessuno stato, nessun politico mai potrà rubarmi. Quanti agenti di polizia, quanti carabinieri sono morti o sono rimasti lesionati permanentemente per “fare il proprio dovere”? Famigli distrutte, bambini rimasti senza papà, mogli rimaste senza marito eppure….”IL SILENZIO”….”TUTTO QUESTO E’ NORMALE, TUTTO QUESTO E’ ISTITUZIONALE”….Penoso, angosciante, vile e meschino tutto questo e non vi possono essere ne giustificazioni ne scusanti ad una simile abbietta posizione politica. Mi vergogno seriamente di camminare per strada e una “pattuglia” della polizia possa pensare che io sia uno di quei “cittadini” che denigrano, offendono, blaterano insulsamente dietro un onda politica che distrugge invece di costruire. Ma loro lo sanno che non siamo tutti uguali…La maggior parte dei cittadini Italiani hanno bisogno della Polizia di Stato, hanno bisogno dei Carabinieri, hanno bisogno della Guardia di Finanza….noi abbiamo bisogno di loro e se io fossi ancora nell’arma…tornerei anch’io all’interno di quella scuola o di qualsiasi altro edificio ove la situazione ne richiedesse l’intervento.Con la vendetta non si ottiene nulla, ma è sicuro che sotto il velo dell’apparente vendetta non si nasconda invece qualcos’altro? Il sindacato di polizia deve secondo me, a questo punto, posse dei termini e dei paletti ben precisi perchè la Polizia possa “onoratamente” continuare a fare il proprio lavoro: stabilire a monte di tutto “Che cosa vuole questo governo raggiungere?, che cosa vuole ottenere? Quali sono le sue finalità”. Perchè sicuramente per la polizia continuare ad operare in queste condizioni è veramente una cosa impossibile. Per quanto riguarda l’uso dei Soc.Net….beh…se è vero come è vero che sono condiderati un luogo di espressione come la stampa, la televisione….o una piazza…io non vedo quale problema susciti l’uso di essi da parte di appartenenti alle F.O.??!! Chiedo se anche loro godono dei diritti garantiti dalla Costituzione, ammesso e non concesso che anche i cittadini ancora ne godano o se si debba appartenere ad un preciso partito per avere questi diritti?. O si debba far parte di una casta sempre piu’ privilegiata?.Non ho mai creduto al pericolo paventato da qualcuno sulla rinascita di questo “partito fascista”….mistificazioni, solo mistificazioni….Quello che credo, e ne sono fermamente convinto, è che il popolo Italiano senta la necessità di vivere nella sicurezza e nella tutele da parte di qualcuno che necessariamente debba essere sorretto piuttosto che combattuto.Bisogna rendersi conto che il “Poliziotto”, nell’adempiere il proprio dovere è sempre e necessariamente svantaggiato rispetto ll delinquente, primariamente perchè quest’ultimo ha dalla propria parte principalmente..”la predisposizione ed attitudine psicologica” atta a raggiungere le finalità che con l’azione criminosa si è prefissato”: per lui, il fine giustifica i mezzi…Cosi’ non è per la Polizia….Il delinquente per raggiungere i propri fini è disposto a fare qualsiasi cosa…..se oltre a questo aggiungiamo l’ulteriore protezione che ne deriva dal senso protezionistico, buonista delle istituzioni…tutto vacilla. Per cui qualsiasi azione di contrasto della Polizia risulterà vano, anzi, deleterio per la Polizia stessa e, alla fine, per la giustizia stessa. Avrei tanto…tanto altro da aggiungere ma credo di aver detto abbastanza….e questo è solo l’umile pensiero di un cittadino appartenente alla “Bella Italia di un tempo”….no certo quella di adesso. Un ricordo nel cuore e nei pensieri a tutti gli agenti di polizia, i carabinieri, i finanzieri morti e rimasti feriti nell’adempimento del dovere di proteggerci e anche se nessuno ha titolato aule a loro…beh….il loro nome è scritto nel mio cuore. Viva la Polizia, viva l’Italia.

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