
Decidere di morire ma soprattutto decidere di non lasciare dubbi, il Maresciallo Presutti prima della pistola d’ordinanza utilizza una tastiera e via email ci dice che non sopporta più il sistema di cui fa parte e, per questo, decide di farla finita. https://infodifesa.it/pistoia-maresciallo-della-finanza-si-uccide-in-caserma-in-una-email-ad-infodifesa-annuncia-suicidio-ai-miei-funerali-non-voglio-che-ci-sia-la-rappresentanza-della-guardia-di-finanza/
Parole durissime quelle di questo finanziere, parole piene di risentimento, piene di astio, piene di delusione, come un marito tradito, schiacciato dal peso di chi, forse, ha dato tutto a quella divisa e, per questo, ritiene che nulla valga per continuare a vivere.
Sembrano poca cosa le motivazioni alla base di quello sparo, ti uccidi per l’ingiustizia? Per l’incoerenza? Per quei meccanismi dove ancora si sostiene che per essere un buon militare devi anteporre la divisa a qualsiasi cosa…. E magari ci credi così tanto che lo ritieni pure giusto…. Per poi non essere né ripagato, né valorizzato in un crescendo di immeritocrazia dannosa, cronica, evidentemente tossica.
Di immeritocrazia si può morire? Probabilmente si, almeno in questo caso, specie se davvero hai creduto che prima o poi il sistema ti ripaghi davvero dei tuoi sacrifici, dei tuoi doppi o tripli turni, senza riposo, senza reale soddisfazione ma solo perché in quella missione ci credi….
Vogliamo davvero credere che il Maresciallo Presutti abbia premuto il grilletto solo a causa di un trasferimento a un incarico non gradito? O forse quell’ultima risposta del sistema è stata solo l’epilogo di una professione che lo ha consumato e lacerato dentro a causa di meccanismi antichi, squallidi e umanamente pericolosi?
Le sue parole, le ultime, sono un macigno verso chi si ostina in maniera autoreferenziale a dire che va tutto bene, certo, troppo semplice sostenere che in fondo non può essersi ucciso solo per colpa di un presunto demansionamento ma non siamo tutti uguali e se ha deciso di spendere quelle parole così dure verso un corpo che probabilmente ha amato più di se stesso la riflessione non solo è doverosa ma assolutamente necessaria.
Bisogna fare di più, bisogna ascoltarci di più, tra di noi, bisogna che il personale, il militare (che per molti non è sinonimo) sia un valore non una macchina da sfruttare fino all’esaurimento approfittandosi di chi, forse, davvero crede che per essere dei bravi militari la divisa viene prima di tutto.
In Giacca Blu – Michele Rinelli