Non c’è giorno più brutto di quando scopri di essere stato tradito, ed è ancora più brutto se di quel tradimento ne presumi i contorni e le fatezze, non ti capaciti della veridicità di quanto qualcuno dice e sottoscrive perché tu che certa gente la guardi in faccia tutti i giorni non capisci se davvero hanno fatto scempio di quel giuramento alla bandiera.
Devasta, distrugge, fa male, ti guardi allo specchio e ti chiedi come può essere successo, vorresti anche entrare nel merito della vicenda, arrabbiarti, incavolarti, prendertela con qualcuno cercando di dirti che no, loro no, non può essere.
Quando gli affetti si incrociano con la sacralità di un giuramento e di un credo nell’uniforme che porti e quegli affetti tradiscono ciò che quel drappo rappresenta il cervello va in corto circuito, smarrisci la bussola, non sai più come guardare il mondo, le persone, il tuo lavoro.
Quando leggi i giornali poi è una coltellata ad ogni riga perché non può essere il racconto di chi fa il tuo stesso mestiere e spesso lo hai visto lavorare come chiunque altro e come chiunque altro che quel lavoro lo ama e lo rispetta.
Quelle ferite, quelle lame sanguinano, sgorgano impazzite, il problema forse è che non muori, un decesso che non sopraggiunge mai in una devastante agonia che sai avrà fine ma da cui non vedi proprio alcuno spiraglio di luce, quella luce che nel post mortem dicono essere il magnifico aldilà.
Traditi ? Accoltellati ? Schiaffeggiati ? Vilipesi ? Delinquenti ? Rapinatori? Violenti ?
Non scherziamo, non ci capiamo proprio, passano aggettivi e verbi cruenti che nemmeno mai avresti potuto immaginare affibbiati a certe persone e cerchi di andare oltre, così da leggere la notizia con l’occhio critico di chi fa la stessa cosa ogni giorno e ti arrabbi perché non ci credi, non può essere possibile e confidi che se è tutto vero SE è tutto vero, – e continui a non crederci -, che invece lo sia così che potrai ringraziare quel qualcuno che ti ha liberato dal marcio.
Il giorno più brutto è il giorno del tradimento, che se fosse vero da subito avrebbe un senso, se ci fosse la pistola fumante altro che sollievo, ma quando dipende da un giudizio prossimo venturo diventa solo l’agonia di un moribondo, un agonia perpetua che da subito sembra non aver mai fine.
Perchè è in quel tempo che passa tra il dubbio del tradimento e la certezza o l’infondatezza di essere stati traditi che passano una marea di questioni, voci, notizie sensazioni che fanno morire tutto come quando a una fiamma che arde viva e vivace togli l’ossigeno….così che piano piano si spegne….e rimangono solo le ceneri di un amore, di una passione che mai avresti creduto potesse spegnersi così e così gelidamente avvolgere tutto intorno.
Io non ci credo…
…(…)…
Rinelli Michele – In Giacca Blu