SBIRRO non ti sbagliare, non ti scusare!

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Sbirro, non ti sbagliare! Non ti verrà data un’altra possibilità, le tue scuse saranno solo quelle di un infame che ha scelto di stare dalla parte sbagliata e tu, che stai dalla parte della legge (che per definizione dovrebbe essere quella giusta) ti ritrovi a non capire, a vivere in un continuo conflitto.
La tua buona fede sarà sincera  fino a prova contraria, muteranno i tuoi ideali, muterà ciò che ti anima, cercherai forse altri metodi per salvarti da quella continua gogna che sulla strada ti tira spesso per la giacchetta.
Non ti consolerà lo stipendio, sarà solo un onesto (quello si) modo per mandare avanti la tua famiglia, le tue passioni, il tuo quotidiano, forse ti consolerà qualche amico, tua moglie,  qualche collega, spera anche i tuoi figli che non sempre capiranno, obnubilati da menti non facili da contrastare, mettici anche qualche raro cittadino che se ti incontra per strada e ti esprime disinteressata stima.
Ma non farti offrire il caffè dal barista, sarai tacciato per quello che si approfitta della propria funzione, ti chiederanno però di comprenderli quando avranno bevuto troppo o correvano in auto, non ti azzardare a tollerare gli altri ma solo coloro che, per i loro sbagli, ti ritroverai di fronte.
Perché dallo sbirro si vuole comprensione, ma non con i ladri, quelli veri, che solitamente sono quelli a bordo della macchina che ti è appena sfilata a tutta velocità. Non ti azzardare a fermare, a caso, l’allegra famigliola, quella che al posto di sentirsi sicura perché sei lì anche per loro ti chiederà  con un polemico “perché mi ferma? Lo sa che le pago lo stipendio?”
Non esistono paesi per poliziotti, forse, ma esistono poliziotti che amano il loro paese, la loro gente, che spesso la odiano e la amano come una matrigna sempre troppo severa e irriconoscente.
Ti chiederanno di sporcarti le mani ma vorranno che il fango non si veda e che non rimanga nemmeno il puzzo, la tua violenza sarà sempre gratuita, quella degli altri una naturale risposta, non vorranno vedere le tue lacrime, il tuo dispiacere,  perché ci hanno abituato a credere che gli sbirri non hanno sentimenti, non sbagliano mai e non possono chiedere scusa.
Quindi sbirro, se sbagli, non produrre pubbliche doglianze, è inutile,  non hai diritto di sbagliare, hai il diritto, tante volte, di essere semplicemente considerato peggio di un criminale.

Guardati allo specchio, sbirro….e ricordati quello che sei!

Poliziotto allo Specchio – di Indro Montanelli

Una volta, quando ero alle mie prime armi e giornalista in America, mi mandarono a fare la cronaca dell’inaugurazione di un corso per allievi poliziotti. Parlarono il comandante della scuola e il Chief Justice – che corrisponde pressappoco al nostro Procuratore della Repubblica -, ma non ricordo cosa dissero. E se non lo ricordo, è certamente perché dissero le solite cose che si dicono in queste cerimonie: Dovere, Legge, ed altre maiuscole. Poi salì in cattedra l’istruttore, un uomo sulla cinquantina, di cui invece ricordo anche il nome – Jefferson, si chiamava – ma soprattutto le parole.
“Ragazzi – disse -, fin qui avete sentito quello che la nostra professione dovrebbe essere. Ora, lasciatevi dire quello che in realtà è e vi offre. Uno stipendio da fame, vi offre, e una carriera lenta, al termine della quale, se vi va bene, finirete con una pensione che vi consentirà di occupare le panchine dei giardini pubblici, ma raramente il sedile di un bar. Vostra moglie, se avete avuto la fortuna di sceglierne una beneducata, non vi rinfaccerà la vita di ansie e di stenti che le avete imposto, ma voi glielo leggerete sul viso e i vostri figli, sui banchi di scuola, si vergogneranno di essere figli di un piedipiatti. Solo le persone rispettabili avranno rispetto di voi. Ma le persone rispettabili sono poche, e di solito poco coraggiose: per cui, se qualche volta vi sorrideranno, lo faranno di nascosto, quando nessuno le vede.  La cosiddetta società vi affida il compito di frugare nelle fogne ma non ammette che vi ci sporchiate le mani. O per meglio dire non ammette che la sporcizia si veda. Essa esige che i delitti vengano scoperti e i delinquenti riconosciuti. Se non ci riuscite, sarete considerati dei buoni a nulla, se non addirittura dei venduti ai farabutti: se ci riuscite, sarete accusati, o almeno sospettati di avere usato mezzi illeciti e violenti. E ricordatevi che mentre qualunque criminale, anche il più efferato, avrà sempre dalla sua torme di intellettuali, attori, scrittori, giornalisti; il poliziotto non può contare su nessuno, nemmeno sui suoi superiori. I quali, nel migliore dei casi, gli faranno da scudo finché possono, ma possono poco contro le pressioni della pubblica opinione e della politica. Perché voi, agli occhi di chi fa la pubblica opinione e la politica rappresentate l’arroganza ed il sopruso del Potere, sebbene non ne avrete mai nemmeno quanto basta per ottenere un trasferimento. Nessuno vi obbliga a fare i poliziotti. Ma se lo fate, dovete rinunciare anzitutto al diritto di protestare. Anche se vi ammazzano, non aspettate che vi ringrazino perché questo fa parte dei rischi del mestiere. Solo cinque minuti di soddisfazione vi riserva la giornata: quelli in cui, guardandovi nello specchio per farvi la barba, potrete dire: “Eccolo qui, il piedipiatti. Eccolo qui lo sbirro, lo spione, la carogna che si prepara a rischiare anche oggi la pelle per difendere quella degli altri e il loro diritto a chiamarlo sbirro, spione e carogna. Senza di lui, senza questo figlio di p*****a, i figli di papà e mammà si sentirebbero persi e non oserebbero nemmeno uscire di casa”. Questo è l’unico compenso che potete aspettarvi dal nostro mestiere che nessuno vi obbliga a fare. A me è bastato, e seguita a bastarmi. Ma tengo a dirvi che non ne ho mai avuti altri, né mai mi si è riconosciuto il diritto di chiederne altri”..

Un pensiero su “SBIRRO non ti sbagliare, non ti scusare!

  1. Giacal

    Penso solo a quali pressioni sia stato sottoposto questo funzionario…. Le solite palle sul ceppo, con la mannaia manovrata da Roma….

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